Molte famiglie del Lazio aspettavano l’ufficialità, che è finalmente arrivata: la Regione ha deciso di puntare sul cosiddetto “Contratto di Ricollocazione” per risolvere lo stato di disoccupazione di molte madri con un figlio minore, comunicando le modalità per aderire a questa bella iniziativa di solidarietà sociale che mette a disposizione 500 posti di lavoro.
Andiamo a vedere i dettagli dell’operazione, in modo da potere verificare se si è aventi diritto o meno e quali sono le modalità per fare domanda.
Adesione al contratto di ricollocazione per le donne con figli minori
Queste sono le cose da sapere riguardo alla nuova iniziativa della Regione Lazio:
Chi ha diritto ad aderire?
Sono destinatarie dell’iniziativa tutte le donne (italiane, cittadine comunitarie o cittadine extracomunitarie, purché in possesso di regolare permesso di soggiorno)
- con residenza in Lazio
- in cerca di occupazione, ai sensi della Circolare n. 34/2015 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
- disoccupate alla data di registrazione e alla data della presa in carico con rilascio della DID, ai sensi dell’art. 19, D.lsg 150/2015
- con almeno un figlio di età inferiore a 6 anni compiuti (6 anni e 364 giorni) alla data della registrazione; –
La stipula del CdR non è compatibile con la partecipazione ad altre iniziative di politica attiva o formativa finanziate da fondi FSE o nazionali su programmi nazionali o regionali.
Come fare domanda
Le domande vanno fatte pervenire tramite la registrazione sul portale della Regione Lazio utilizzando la sezione lavoro (per facilitarvi il compito vi abbiamo lasciato il link qua sopra);
la candidatura va effettuata entro e non oltre la data del 20 dicembre 2016, sarà possibile inviare la domanda a partire dal 20 settembre 2016 alle ore 10 del mattino.
Come funziona il contratto di ricollocazione
Il funzionamento del contratto di ricollocazione è abbastanza semplice:
il CdR viene sottoscritto da 3 parti, che sono il Centro per l’Impiego, la madre che ha fatto domanda e un operatore privato, esperti nei servizi specialistici per il lavoro;
a questo punto la madre può scegliere se avviarsi verso il lavoro subordinato o quello autonomo:
Avviamento al lavoro subordinato
La donna si avvia a un percorso di accompagnamento al lavoro subordinato (di durata massima pari a 117 h comprese le 24 h di orientamento specialistico), grazie allo specialista del mondo lavorativo che individua le possibilità offerte dal mercato del lavoro e la accompagna alla ricollocazione tenendo conto delle sue competenze.
Avviamento al lavoro autonomo
La donna si avvia a un percorso di accompagnamento al lavoro autonomo (di durata massima pari a 100 h comprese le 24 h di orientamento specialistico) che prevede
- una formazione imprenditoriale per l’avvio di un’attività autonoma
- l’assistenza alla creazione d’impresa
Al termine del percorso si considera risultato occupazionale la costituzione dell’impresa (o l’apertura di una partita iva in caso di attività autonoma senza costituzione di impresa) e il successivo avvio dell’attività.
Bonus di conciliazione per tutta la durata del contratto di ricollocazione
Come sottolinea l’assessore al lavoro, pari opportunità e personale della Regione Lazio Lucia Valente
“Per agevolare le mamme la misura, finanziata con 6 milioni di euro, prevede un bonus occupazionale per le aziende e un bonus di conciliazione per le mamme durante tutto il periodo della durata del contratto di ricollocazione, questi serviranno per l’acquisto di servizi per l’infanzia: nido, babysitting, tagesmutter, ludoteca. Con questo bando vogliamo favorire l’inserimento delle mamme nel mercato del lavoro.
Abbiamo pensato a questo target perché le donne in corrispondenza di una gravidanza o dopo la nascita di un figlio sono particolarmente vulnerabili e hanno bisogno di essere supportate nella ricerca attiva di una occupazione”.
Per informazioni e chiarimento potete contattare la casella email
contrattoricollocazione@regione.lazio.it
fino a tre giorni lavorativi prima della scadenza dell’avviso.